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Scrivi un commento al testo di Amina Narimi
I vangeli sono il riso che hai nel ventre

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Comincia da qui, nella vertigine,

l'indescrivibile contorno,

davanti al cherubino,

a quelle ruote immense piene d'occhi,

di ogni sera. solo con la spada signorile 

giunge a penetrare lo splendore 

del frutto nel palmo della mano,

il segreto del legame che rivela 

delle terre rivoltate e benedette 

sulla fronte silenziosa, con un canto

 

con un canto impenetrabile, e durissimo,

da forare fino al cuore la mia pelle,

la parte più segreta del profondo,

che libera la carne, per la carne

 

dallo strappo luminoso del tessuto

aprendo una magia così che il vento,

sfilando un cerchio azzurro sopra il seno,

come fosse il vasto mare dell'oriente

di una donna che si svela del creato, 

riparta nelle quattro direzioni

fino al prossimo tornante dell'aurora,

ed una quinta,

nel respiro verticale su altri spazi,

in fiamme di ametista e di smeraldo

 

Alza gli occhi e guarda, amoremio,

i vangeli sono il riso che hai nel ventre

all'ingresso della tenda dei tuoi occhi,

dove sta la principessa,

nel mare tenerissimo di sale

 

lo vedi l'arco nella nube?

È quello che tu chiami vuoto,

carico di vita..

il fiore del profumo è giungere alla pasqua

con la faccia luminosa 

dove gli alberi battono le mani

nella greppia, preparando il cibo,

un frutto di luce chiuso dentro un guscio

...

ogni passo diviene uno scalpello

sorgente del tutto che esplode,

toccando, nel cuore del vuoto, la carne,

il volo per sposare le tue fiere,

fino al monte della spada del prodigio 

a contatto con la terra, a piedi nudi,

rendendo infine angeli le tenebre

 

saremo sterminatori, sai,  dei piccoli messia, 

separando l'uomo in crescita dal figlio 

che riposa come morto lungo il fondo

 

la croce è aperta  nella mano alata

c'è la forza del vuoto grondante

l'orgasmo del cielo dall'alto

del fiume che irrora e rivolta la terra

più reale del reale

c'è un linguaggio santo nell'abbraccio,

sulla punta fine del suo raggio, come un seme,

come un seme intimo e vicino

è l'angelo. chi sa vederlo

lo vede in tutto

 

 Cristina Bizzarri - 27/03/2015 16:17:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Aiuta a dire a ogni piccolo noimessia: vieni, muori a te, divieni iomessia. Cresci in io. Sii, sono.
Resta, il mistero. Rimane. Ma qui parla una lingua oltre la lingua. E accarezza, non fa più paura perché non è più un noi spaventato, punitivo. È un io d’amore.

 Alessandro Porri - 02/03/2015 18:00:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Porri » ]

8 al cuore

 Lorenzo Mullon - 26/02/2015 17:20:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

gli annunci sono in noi
eternamente presenti
aspettano di essere ascoltati come il riso di una risata
o cucinati nelle ricette più eretiche
e fantasiose
come il riso di una risaia

 Franco Bonvini - 26/02/2015 08:10:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

mai fermarsi alle cose semplici..
tra le righe, nascoste,
stanno le cose più belle

...

fuori portata

 Laviniafrati - 26/02/2015 07:10:00 [ leggi altri commenti di Laviniafrati » ]

Le tue poesie hanno il dono di sgranare gli occhi per quanto sono.belle. Ogni volta è’ come intraprendere un viaggio in un bosco che si riempie di luce: c’è armonia dappertutto tra le parole che si legano meravigliosamente tra loro è le immagini che rendono felice l’anima. Tutto appare così semplice. Basta allungare la mano ed è li, alla propria portata.

 Antonio Ciavolino - 26/02/2015 00:25:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Bellissimo testo ispirato come la recitazione sapiente.
La forma libera è ben riuscita e scorrevole, i versi risuonano sovente. Le inarcature sono esatte, alla mia lettura.
Le immagini sono potenti, indovinate nel creare una atmosfera incantata e innamorata con più passaggi degni di nota. Storia viva di una donna che si svela [...] nelle quattro direzioni [...] nel respiro verticale su altri spazi, / in fiamme di ametista e di smeraldo [...]
fino al monte della spada del prodigio [...] c’è un linguaggio santo nell’abbraccio... e canta.
Complimenti, splendida opera molto piaciuta, molto.

<tre LuV

 4ssp - 25/02/2015 23:11:00 [ leggi altri commenti di 4ssp » ]

"è l’angelo. chi sa vederlo/lo vede in tutto" e "i vangeli sono il riso che hai nel ventre":
Se è vero che ogni lettore legge se stesso
o quello che di sé o di altri vorrebbe leggere,
c’è allora nel "magistero" di Amina
tutta la rilettura passionale del cammino verso la una pasqua,
cammino che attraversa una penitenza,
fino a scorgere un angelo in tutto.
Certo no ne fa una questione di appartenenza o di confessione cristiana,
si discosta con intelligenza e genialità che le appartengono
dall’asse morale che è proprio di altri,
forse anche di chi sta scrivendo questo commento;
ma proprio per questo centra il bersaglio,
arrivando a far coincidere l’umano
con il religioso.
Sempre MiaInsueprabilePoetessa

 Franco Bonvini - 25/02/2015 22:52:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Oh.. qua si descrive l’ indescrivibile.
Se metti le tende agli occhi, se alzi un’ antenna al cielo, puoi sentire la stessa vertigine.
Una leggera pressione e guardalo, l’ indescrivibile, come specchiato sul fondo delle pupille, che diventano 2 cherubine.
Da lì parte la strada che porta alla parte più segreta di Amina... dove con una spada signorile si fa penetrare il petto per mostrarti il cuore.
Non ho pretese di spiegarla questa poesia, nè che me la spieghino, sarebbe come mutilarla,
chiuderla alle molteplici interpretazioni.. soggettive e anche temporali. riascoltandola più volte nel tempo.
Nato al lago non ho grandi orizzonti di mare ma del lago seguo i contorni e vedo il centro, qualcosa che lo colpisce, apre un foro e spande le onde in tutte le direzioni per poi alzare una colonna d’ acqua al cielo.
E sulla cima del monte a fianco c’è una chiesetta con alla sommità del frontespizio due arcangeli, che vedono il tutto.
E uno ha una spada prodigiosa con cui intimorisce un demone.

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